Un giro misto tra asfalti minori e belle carrarecce CON affascinanti panorami di inizio autunno
Ponte Savoniero – Ceratello – Lago – Poggio Medola – Tartufaia – Ponte Dragone – Boccassuolo – Passo Cento Croci – Spigolo est M. Cantiere – Piane di Mocogno – Borrasiliano – Mocogno – Cadignano – La Libbra – Dorsale Monte Pizzone – Maestà dei Cavaini – Susano – Ponte Savoniero
Max elevation: 1493 m
Min elevation: 437 m
Il luogo di partenza è stato il ponte sul Dragone in località Ponte Savoniero. rimasti sulla sinistra idrografica del Torrente Abbiamo imboccato in direzione Montefiorino la strada provinciale di Modena SP 28 e dopo essere probabilmente risaliti in prossimità di una curva a sinistra abbiamo svoltato a sinistra in leggera salita su via La Ruota, che successivamente si trasformerà in via La Tola.si tratta di una stradina minore assolutamente non trafficata che alternando tratti in salita anche a volte ripida a tratti discensivi conduce verso la località Lago.dopo aver superato il bivio per case Bordone ed il nucleo Rurale di lettone, Abbiamo imboccato sulla sinistra via ceratello, anche se viene indicata come via chiusa.giunti alle poche case di ceratello, abbiamo imboccato sulla nostra destra, contrassegnata da sbiaditi segnavia bianco Rossi, una bella Carraia inizialmente discensiva che, in breve ci ho portato a guadare il rio Veracqua, per poi riportarci su via Lago. Qui abbiamo girato a dx. in ripida salita in direzione di Lago , le cui case erano già ben evidenti davanti a noi. Ignorata la deviazione a dx., via Lago che avrebbe proseguito fino alla strada provinciale di Motefiorino , abbiamo transitato tra le case del paese e , superata la Chiesa , abbiamo proseguito diritti innanzi a noi su via Medola.
Dopo poco, innanzia a noi si è parata incombente alla nostra dx. la massa di guglie ofiolitiche del Monte Calvario con la sua bianca croce di vetta ben evidente. Con tratti per lo più discensivi abbiamo cosi raggiunto le suggestive casette di Medola, poste immediatamente al di sotto della omonima elevazione ofiolitica. Ripartiti da Medola abbiamo svoltato tenendo la sn. in discesa ignorando la diramazione a dx che ci avrebbe riportati sulla strada provinciale per Montefiorino. Questa stradicciola, assai rovinata poco dopo si è trasformata in ghiaiata e successivamente in carraia inoltrandosi a fianco di un recinto per il bestiame, sempre di più all’ interno della tartufaia. . Poichè di anno in anno il torrente Dragone lima le rive e ne porta via un pezzo, anche la carraia storica che avrebbe condotto al successivo ponte sul Dragone ad un certo punto è interrotta. E’ stato così predisposto con indicazione mtb un percorso alternativo in single track che ne risale la costa per un breve tratto per poi riportare sulla mulattiera lungo fiume dove , sempre a motivo della erosione delle acque il primo passaggio è molto stretto e prudenzialmente da fare bici a mano.
Abbiamo così raggiunto il ponte sul Dragone successivo a quello di Lago e qui abbiamo superato il torrente sbucando sulla sn. idrografica dello stesso. Abbiamo quindi cominciato a salire per asfalto su pendenze tutto sommato accettabili fino a raggiungere la comunale palagano sassuolo cento croci. Qui, per limiti di tempo, anziché prendere dal sobborgo Le Serre la carraia per il passo di Cento Croci abbiamo preferito seguire l’ asfalto fino al passo posto a 1260 m, dove ci siamo affacciati alla Valle del torrente Scoltenna con l’ inconfondibile e maestosa sagoma del Monte Cimone che si è parata davanti al nostro sguardo. . Dopo una opportuna sosta ristoratrice abbiamo ripreso il cammino sulla mulattiera con indicazione M. Cantiere La Santona ( dopo avere imboccato in salita alla sn. della Cappelletta del passo la mulattiera che proviene da Boccassuolo , abbiamo immediatamente piegato a dx. dopo pochi metri) .
Seguendo sempre la carrareccia principale che dapprima si è svolta in salita con tratti anche assai impegnativi per la pendenza e per il fondo e successivamente ha alternato brevi salite a tratti semipiani o discensivi abbiamo raggiunto un più evidente bivio dopo un ultima breve risalita da cui si dipartiva sulla nostra sn. una ampia ghiaiata in salita chiusa dopo un centinaio di metri da una sbarra. Quella che abbiamo percorso fino a lì era un pezzo della vecchia e gloriosa via Vandelli. Eravamo a quota 1325 m. e dovevamo affrontare questo ultimo ripido tratto per giungere a poco meno di quota 1500 m sullo spigolo est del Monte Cantiere. Ignorato un primo bivio sulla dx. con indicazione Piane di Mocogno abbiamo così faticosamente raggiunto una spianata caratterizzata da alcuni barbecue e da alcune panchine. Proseguendo ancora dopo avere valicato una sbarra abbiamo piegato a dx. in discesa su mulattiera ampia , ma un po’ viscida ed ingombra di foglie , la quale con pendenze discensive contenute ci ha così consentito in poco più di 2 Km di raggiungere la località sciistica delle Piane di Mocogno.
Qui, superata la piazza principale in direzione nord est abbiamo imboccato via G. Marconi la abbiamo seguita finchè si è trasformata in bella ghiaiata. Pensavamo lo fosse come una volta fino al bivio per Cavergiumine, ma abbiamo avuto la brutta sorpresa di ritrovare l’ asfalto già dal bivio per la carraia del Monte Mocogno . Siamo così velocemente scesi, dopo avere oltrepassato il nucleo rurale di Borrasiliano, a raggiungere la strada provinciale Polinago Palagano – Lama Mocogno in prossimità di Mocogno dove era prevista la pausa pranzo, soddisfacente, presso il ristorante La Vecchia Scuola. Ripartiti da Mocogno ci siamo diretti verso Palagano Polinago ed al bivio per queste 2 località abbiamo tenuto la sn. in direzione Palagano. Superato dopo una breve discesa il ponte sul torrente Mocogno , immediatamente dopo un primo tornante abbiamo tenuto la dx. ( indicazioni La Libbra ) per poi tenere la sn. al bivio immediatamente successivo e raggiungere così le poche e maltenute case di questo vecchio borgo ormai ampiamente disabitato.
In fondo al paese abbiamo poi imboccato sulla dx. una carraia dal fondo sconnesso e piuttosto ripida nella quale abbiamo fatto anche qualche tratto a spinta ed abbiamo così raggiunto il crinale spartiacque tra la Valle del Mocogno Rossenna e la valle del Dragone , immettendoci sulla mulattiera proveniente da Montemolino e dalla dorsale del monte Pizzone. Qui finalmente la carraia ha attenuato la sua pendenza, aggirando il monte e la abbiamo imboccata girando a dx. Abbiamo così rapidamente raggiunto un bivio , dove ci siamo separati , in quanto in 3 , dovendo rientrare prima hanno svoltato a sn. in discesa sulla carraia con indicazione Palagano. In 2 abbiamo invece proseguito sulla mulattiera che ha continuato a percorrere la dorsale spartiacque con alcuni divertenti saliscendi ed abbiamo così raggiunto Case Beghino. Ignorando le vie principali che dai nuclei di case dparse vicine al crinale avrebbero riportato sulla strada provinciale per Polinago abbiamo mantenuto sempre la carrareccia centrale , giungendo così al valico della maestà dei Cavaini.
Qui abbiamo tenuto la sn. svoltando poi a sn. ad angolo acuto al bivio successivo per via Lamalunga. Al bivio successivo ancora abbiamo tenuto la dx. ad angolo retto tenendo le indicazioni per Susano . Dopo avere superato il paese e la chiesetta abbiamo girato a sn. e seguendo sempre la via principale con alcune contropendenze abbiamo così raggiunto la strada provinciale a valle di Savoniero. Qui abbiamo girato a dx. per prendere poi dopo una cinquantina di metri sulla sn. in discesa una carraia con indicazione Ponte Savoniero . Abbiamo così raggiunto un prato ove si trovava collocata una casa colonica ormai in abbandono. Anche la direttrice della precedente carraia qui appariva parzialmente in abbandono ed era stata verosimilmente rimpiazzata da un’altra traccia che dapprima girava a dx. per poi rientrare con un tornante a sn. sulla vecchia traccia. Siamo così giunti ad un’altra abitazione ed abbiamo imboccato subito dopo lo stradello ghiaiato di servizio della stessa. Lo stradello ci ha condotto ad intercettare una stradina asfaltata ( via La Penna) che abbiamo imboccato girando a dx. in discesa. E così rapidamente siamo sbucati al Ponte Savoniero sulla sua dx. idrografica ed attraversato il ponte, alle auto.
https://studio.youtube.com/video/GSD6HAKdOQ4/edit
https://studio.youtube.com/video/Tk79dtBV2Dg/edit
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